Parco Turistico Culturale "G. Palmieri" - Martignano (Le)
Centro Servizi al Turismo ed alla Cultura

(a cura dell'Associazione Turistica Culturale Salento Griko)

 

CHIESE APERTE A MARTIGNANO

DOMENICA 09 MAGGIO 2010

DALLE ORE 9.30 ALLE ORE 13.00 - DALLE 16.30 ALLE 20.30

 

Il Parco Turistico Culturale Palmieri aderisce anche quest’anno, insieme al Comune di Martignano ed alla Parrocchia S. Maria dei Martiri di Martignano, alla manifestazione "Chiese Aperte 2010" organizzato in tutta Italia dall'Associazione "Archeoclub d'Italia".

Per l'occasione saranno visitabili, con un servizio di visita guidata, le Cappelle affrescate di San Giovanni e quella della "Conella" titolata alla "Madonna delle Grazie". Le visite partiranno da Palazzo Palmieri, sito nell’omonima Piazza, ogni ora a partire dalle 9.30.

 

Nel corso dell’iniziativa saranno aperti e fruibili tutti gli spazi del Parco Turistico Palmieri.

 

 

Cappella di San Giovanni Battista

 

La cappella, dedicata al precursore di Gesù Cristo, S.Giovanni Battista, è situata nell’attuale piazza Giuseppe Palmieri, in passato “largo castello”.

La chiesa, rivolta ad est, è stata realizzata nel 1621. Tre anni dopo l’ultimazione dei lavori, viene descritta in occasione di una visita pastorale e viene menzionata come chiesa «de jure patronatus», ossia privata. In quel tempo molte famiglie nobili possedevano chiese e cappelle private, per potersi garantire un’ esclusiva sepoltura. Infatti al di sotto del piano del pavimento è presente una sepoltura, probabilmente ricavata in una fase successiva all’ultimazione dei lavori. Questo spiega il perchè nel documento citato non venga fatto riferimento ad alcuna sepoltura , come neanche ai meravigliosi affreschi che all’interno raccontano la vita di S. Giovanni Battista.

Nell’anno 1647 il capitolo martignanese, in seguito ad una donazione testamentaria da parte degli ultimi proprietari, viene in possesso di tale chiese. Si suppone, quindi, che i primi affreschi siano stati realizzati proprio dopo gli anni quaranta del Seicento. Per questo motivo, probabilmente, venne sovrapposta l’immagine della Vergine, nel riquadro che rappresenta l’Annunciazione, a quello  degli ultimi proprietari, Petronilla Giannuzzo e il marito Giacomo A. Palma.

La chiesa presenta un campanile a vela la cui campana durante la seconda guerra mondiale venne fusa per ottenere cannoni.

La facciata è monocuspidale e conserva sull’architrave della porta d’ingresso un’epigrafe dove appare il cognome del casato che aveva permesso la costruzione della chiesa, «Gennuntius»,  cioè Giannuzzo trasformatosi con gli anni in Giannuzzi. Non manca naturalmente la data di realizzazione della chiesa, il 1621. Il primo ad officiare la cappella, dopo la sua realizzazione, è stato  don Francesco Giannuzzo, appartenente allo stesso casato dell’architetto Giovanni Giannuzzo.

La chiesa conserva attualmente l’ultimo di tre altari ( il primo probabilmente fu in perfetto stile barocco). Sull’altare, in pietra leccese, è collocata la tela seicentesca raffigurante S. Giovanni Battista nell’atto di  battezzare.

La chiesetta è costituita da un solo vano e misura m. 9,00x6,30.  Le murature laterali sono quasi interamente in pietrame e terra rossa, reggono una volta di copertura a botte e sono  completamente affrescate per ben 72 metri quadrati, dal pavimento all’imposta della volta. Si distinguono due fasce orizzontali di affreschi, realizzati sicuramente in fasi diverse  e da pittori diversi, purtroppo ignoti. Gli affreschi della fascia inferiore risultano più accurati anche se i volti di questo gruppo sembrano completati da una mano più esperta rispetto al resto del corpo.

Lo scompartimento inferiore è alto m. 2,20 e rappresenta diversi immagini del Cristo con una serie di apostoli e santi. Sul lato sinistro della controfacciata  è rappresentata la morte di S. Giovanni Battista il cui capo, è portato in dono su un piatto da Salomè a sua madre Erodiade.  Lo scompartimento superiore è suddiviso in undici riquadri di forma quasi quadrata e gli affreschi sono databili tra il quinto e il sesto decennio del Seicento. Molto più recenti rispetto agli altri affreschi, i due riquadri posti ai lati dell’altare nei quali è sdoppiata la scena dell’Annunciazione.

 

CAPPELLA DELLA «CONELLA» (MADONNA DELLE GRAZIE)

 

La Cappella della Madonna delle Grazie è indicata presso il popolo col termine “cunèddha”, che nel dialetto grico locale significa “piccola immagine”, con evidente riferimento ad un’ icona della Vergine, raffigurata insieme ai Santi Eligio e Donato in un affresco sapientemente riportato alla luce con i recenti lavori di restauro.

Probabilmente eretta verso la fine del cinquecento, compare nella visita pastorale dell’arcivescovo Lucio De Morra del 1608, che ne attesta l’edificazione a spese e per devozione dei fedeli di Martignano, ragion per cui era e rimase proprietà dell’università che la provvedeva del necessario, secondo i bisogni.

Dalla relazione per la Santa Visita del 1755 si ricava un’interessante descrizione dell’affresco, che testimonia la presenza, ai lati della Beata Vergine, dei due santi Eligio e Donato, molto venerati dalle popolazioni contadine per essere, il primo, protettore dei maniscalchi e degli animali domestici, il secondo, protettore dei malati di epilessia.

Poco distante dalla cappella sorse, nei primi anni del 1600, il convento della famiglia francescana dei ‘minori conventuali’; in breve tempo, la chiesetta, la cui porta era lasciata sempre aperta, divenne il punto di riferimento per quelle misere madri che, volendo disfarsi dei neonati, li abbandonavano di notte nella cappella da cui venivano pietosamente raccolti dai frati. Col passare dei secoli la cappella subì numerosi interventi di modifica, giungendo a noi in dimensioni ridotte e priva del preesistente «Calvario» antistante, preziosa testimonianza della nostra spiritualità popolare.

Il recente restauro ha ridato dignità all’affresco restituendo la Cappella ai martignanesi ed ai visitatori del Parco turistico Palmieri.

 

CHIESA S. MARIA DEI MARTIRI (CHIESA MATRICE)

 

La Chiesa Parrocchiale è ubicata in piazza della Repubblica, la piazza principale di Martignano. Sin dalla sua costruzione è intitolata alla Madonna dei Martiri e il suo nucleo originale risale al 1541 come si legge nell’iscrizione latina riportata sull’architrave della porta maggiore: DOMUS OMNI MAIESTATE PLENA (chiesa piena di ogni maestosità) insieme alla data IDXLI (1541).

La sua facciata, rivolta ad est,  è tipicamente cinquecentesca e vi figurano motivi ornamentali con  conchiglie ed archetti. Sul fianco della chiesa si innalza la torre campanaria, divisa in due ordini e realizzata intorno agli anni ottanta del Seicento ad opera di maestranze locali. Attigua alla torre campanaria sorge la torre dell’orologio, costruita nel 1796 con lo scopo di contenere appunto la macchina dell’orologio seicentesca.

A causa probabilmente di esigenze di spazio, l’edificio fu ampliato con un prolungamento della navata in direzione ovest e con l’aggiunta, sul lato destro, di un vano inizialmente con funzione di sacrestia.

Entrando dalla porta laterale che si apre ai piedi dalla torre dell’orologio, ci immettiamo nel cappellone della Madonna del Rosario dominato dall’omonimo altare, originariamente sistemato nella navata centrale. Esso è stato realizzato alla fine del Seicento dallo scultore ed architetto Giuseppe Cino, trasferito tra il 1787 e il 1788 nell’attuale cupolone dallo scultore Emanuele Orfano. Al centro dell’altare una grande tela settecentesca, opera del pittore Oronzo Tiso che raffigura la Madonna del Rosario e Santi Domenicani (presenti: S. Domenico, S.Caterina, S. Pietro martire, S.Vincenzo Ferrer e S.Tommaso d’Aquino). Sul fastigio, una piccola tela che raffigura la Natività. Spiccano inoltre le statue di S. Giuseppe e S. Gioacchino sul fastigio, e, in basso, quelle di S. Barbara  e S. Lucia.

Proseguiamo nel braccio sinistro del transetto dove è presente l’ altare di S. Nicola, costruito nel 1701; la statua di S. Nicola, antico protettore, è stata attribuita a Giuseppe Cino.  Ai lati dell’altare ci sono le statue più piccole di S. Gennaro e S. Donato. Nella parete nord del transetto troviamo l’altare della Madonna della Misericordia con la tela che raffigura al Madonna della Misericordia del sacerdote Francesco Maria Manfredi.

Il presbiterio è occupato dal bellissimo ed elegante altare maggiore realizzato sempre da G. Cino. Presenti un crocifisso ligneo, probabilmente del XV secolo, proveniente dall’antica chiesa madre intitolata a S. Nicola e le statue di S. Pietro e S. Paolo.

Nel braccio destro del transetto troviamo l’altare dell’Immacolata, realizzato da Tommaso Giannotta, scultore originario di Maglie. La tela settecentesca rappresenta l’Immacolata con i Santi Martiri Vito e Trifone. Adiacente l’Altare del Corpo di Cristo, molto affine a quello di S. Nicola. Sul fastigio si trova la tela dell’Addolorata.

Passiamo quindi al cappellone di S. Pantaleo. Al centro dell’altare la tela raffigura il martirio di S. Pantaleone, un’opera autografa del pittore leccese Pasquale Grassi.  Sul fastigio una piccola tela con S. Anna, La Vergine e il bambin Gesù. In alto, sono presenti le statue di S. Cosimo e S. Damiano, in basso, quelle di S. Antonio Abate e S. Francesco di Paola. Sulle pareti del cappellone sono inoltre presenti tre tele raffiguranti S. Pantaleone battezzato da Ermolao ed i sacerdoti Ermippo ed Ermocrate, maestri di medicina di S. Pantaleone. Sempre nel cappellone descritto si trovano un statua argentea e una in cartapesta del Santo, protettore del Paese.

Ai lati del sottarco che mette in comunicazione con la cappella del Corpo di Cristo,  due tele raffigurano S. Rocco e S. Lorenzo.

Arrivati nella navata centrale non possiamo non ammirare il pavimento a mosaico realizzato nel 1876 dai mosaicisti di Tricase, Giuseppe e Michele Peluso. In esso è riprodotto lo stemma civico del paese con la martora, e lo stesso disegno dei soffitti a cassettoni del duomo e della chiesa di S.Giovanni Evangelista in Lecce e della Cattedrale di Otranto.

Sulla parete sinistra dell’ingresso è collocata la tela raffigurante S. Oronzo, su quella opposta quella raffigurante la Vergine con S. Vincenzo Ferrer.

Al di sopra della porta maggiore è infine collocata una tela con S. Carlo Borromeo e S. Martignano eremita.

Nella sacrestia sono conservati l’archivio parrocchiale, in ottimo stato di conservazione, qualche ostensorio e qualche reliquario. Inoltre presente la tela di S. Pantaleone, in precedente situata nell’altare omonimo.

 

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Front Office Turistico Culturale SALENTO GRIKO

Palazzo Palmieri - Piazza Palmieri - 73020 Martignano (Le)

Apertura: Tutti i giorni (festivi su prenotazione) dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30 (16.30/20.30 da maggio a settembre)
Contatti: Tel/Fax 0832 821827 cell. 392 3309993
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